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L’e-commerce è una modalità di acquisto sempre più diffusa. L’acquisto online sta piano piano, se non rimpiazzando, ma comunque sottraendo spazio all’acquisto in loco. Questa tendenza viene vista da molti come una minaccia, ma in realtà pone in essere vantaggi piuttosto “diffusi”, ovvero godibili da tutti, piccoli e grandi venditori.

Ovviamente, è necessario armarsi della giusta apertura mentale e delle competenze adeguate per poter cavalcare l’onda, piuttosto che ritrovarsi sommersi. Anche e soprattutto perché in ballo vi è la possibilità di accedere a mercati nuovi, e quindi imprimere un’accelerazione radicale alla propria attività di vendita. Ne parliamo qui.

E-commerce, un approccio in crescita

L’e-commerce è un fenomeno in crescita da circa vent’anni ma ha subito una brusca accelerazione negli ultimi due. Il motivo è semplice: la pandemia, almeno nella prima fase, ha costretto molti a fare i conti con l’acquisto online. Buona parte di questi, ha apprezzato lo strumento, nonostante il probabile scetticismo iniziale, e ha continuato a utilizzarlo anche quando la situazione è tornata alla normalità.

Perché l’e-commerce piace a chi acquista? Il motivo è semplice: è molto comodo. Basta un clic per vedersi recapitata la merce a casa. Senza contare il fatto che “su internet” si trova di tutto, e quindi l’offerta è mediamente superiore a quella del negozio fisico. Infine, vi è la questione dei prezzi. Mediamente, acquistare online costa meno, anche considerando le spese di spedizione. In gioco, da questo punto di vista, vi sono le dinamiche della logistica e della gestione dei magazzini.

Certo, l’e-commerce ha anche i suoi difetti. Per esempio, toglie il fascino dell’esplorazione, dell’andare “per negozi”. Insomma, l’acquisto diventa un’azione meccanica, non un’occasione di socialità. E’ anche per questo motivo che, alla fine della fiera, non rimpiazzerà mai del tutto l’acquisto nel negozio fisico.

Il vero vantaggio dell’e-commerce

E dal punto di vista del venditore? Beh, il vantaggio più grande è la possibilità di allargare a dismisura il parco dei potenziali clienti. Il punto vendita fisico si limita alle persone che fisicamente possono raggiungerlo, la piattaforma di e-commerce potenzialmente non ha limiti. Certo, c’è il rovescio della medaglia: si amplia lo spazio non solo dei potenziali clienti, ma anche dei competitor.

Il vero vantaggio, comunque, è la possibilità di accedere ai mercati esteri. Alcuni sono davvero profittevoli, soprattutto se si vi è la possibilità di puntare sul made in Italy. Ovviamente, occorre attrezzarsi. Innanzitutto, è necessario gestire con accortezza ed efficacia la questione delle spedizioni. Quelle internazionali possono dare qualche grattacapo, se non altro per le tempistiche. Il consiglio è di affidarsi ai migliori corrieri, tra cui figura DHL, che garantisce spedizioni in 72 ore.

Al di là della questione spedizioni, comunque centrale, vi è quella della user experience. E’ sconsigliato trattare il potenziale acquirente straniero come il potenziale acquirente italiano. Vi è la barriera culturale da superare, è necessario fare leva su altri costrutti. Soprattutto, è necessario geolocalizzare nella maniera più approfondita ed efficace possibile la propria piattaforma di e-commerce.

L’e-commerce è appannaggio anche dei piccoli venditori?

Infine, una precisazione: l’e-commerce è appannaggio anche dei piccoli venditori. Checchè ne dica l’immaginario collettivo, anche il negoziante più piccolo può cavalcare l’onda dell’e-commerce. Anzi è per lui una opportunità da cogliere non solo per sopravvivere in questo periodo così convulso, ma anche per imprimere una svolta alla sua attività.

Si tratta, ovviamente, di abbracciare un cambiamento “pesante”, che è di atteggiamento prima ancora che tecnica. E’ tuttavia un passo che può essere compiuto, e che in alcuni casi deve essere compiuto. Il consiglio, in questo caso, è di farsi accompagnare in questo percorso da professionalità specializzate, da figure che hanno già gestito conversioni di questo tipo.