La logopedia può essere decisiva nella risoluzione di tutta una serie di problematiche relative alla comunicazione. Ma, quando è necessario ricorrervi e quale ruolo svolga in tale ambito il logopedista?

Ringraziamo il dottore Luca Loreto per le informazioni che ci ha fornito per la stesura di questo articolo.

Logopedia cos’è

Dalla fusione di due parole greche, logos e paideia (discorso e educazione), nasce il termine logopedia che è una disciplina sanitaria. La logopedia si occupa di prevenire, educare e rieducare disturbi del linguaggio e della comunicazione, della voce e del linguaggio sia scritto che orale. Tra le patologie vanno inclusi anche i disturbi della deglutizione e i disturbi cognitivi connessi relativi ad apprendimento e memoria. La fascia di età include adulti, bambini e anziani.

Le patologie che si possono curare con la logopedia:

  • neurologiche e neuropsicologiche: afasie, agnosia, disturbi fonologici, aprassia, ritardi di sviluppo del linguaggio, disturbi dell’attenzione, disturbi dell’apprendimento, dislessia, ritardi mentali, disturbo specifico del linguaggio, disprassia verbale;
  • neuro comportamentali: si riscontrano dopo traumi cranici, autismo, patologie cerebrali, demenza;
  • otorinolaringoiatriche e foniatriche: difficoltà di linguaggio, disfonia, disfagia, disartria, dislalia, disodie, legate alla sordità, balbuzie, deglutizione disfunzionale.

Logopedia, quando farla

  • tra i 2 e i 3 anni: il bambino ha difficoltà a comprendere semplici comandi e manifesta poco interesse a relazionarsi con i coetanei;
  • tra i 3 e i 4 anni : il bambino sostituisce volentieri il gesto alla parola e produce parole semplificandole attraverso sostituzioni ed omissioni;
  • tra i 4 e i 6 anni : il bambino può manifestare un Disturbo specifico del linguaggio (DSL), disturbo della comunicazione (balbuzie), deglutizione atipica che comporta spesso anche difetti di pronuncia per i suoni /s/,/z/,/ts/,/dz/,/sc/;
  • dai 6 anni in poi: il bambino presenta problemi di concentrazione, memoria, di apprendimento della scrittura, della lettura, del calcolo o scrive con tratto grafico irregolare.

Logopedia, in cosa consiste

L’esperto logopedista punta a stimolare il linguaggio dell’individuo attraverso il ricorso ad esercizi, giochi logopedici e agli strumenti che si rendono più idonei durante una seduta di terapia.

I logopedisti possono operare individualmente o nell’ambito di una equipe multidisciplinare. Essa è composta da almeno un foniatra, un neuropsichiatra infantile, uno picoterapeuta, uno psicologo, uno psicomotricista. L’equipe lavora con l’obiettivo di individuare la problematica e di pianificare l’attività terapeutica volta alla rieducazione delle disabilità comunicative e cognitive; per l’abilitazione e la riabilitazione alla comunicazione e all’utilizzo del linguaggio, scritto e verbale.

Nel corso delle terapie può essere proposta l’adozione di ausili specifici, attività di studio, di didattica e di consulenza, con monitoraggio dei progressi del paziente. Il logopedista procede, a primo impatto, ad un’accurata anamnesi del paziente, in modo da ricostruirne la storia clinica e quella della sua famiglia. Poi, effettua test e osservazioni per ottenere un adeguato inquadramento clinico e per poter pianificare un progetto riabilitativo personale. È di sua competenza la definizione delle aree di intervento e degli obiettivi a breve, medio e lungo termine. Sia durante che al termine della terapia, il logopedista svolge un ulteriore test, per monitorare il miglioramento delle condizioni del paziente.

Logopedia, esercizi per bambini

Gli esercizi di logopedia consistono in giochi logopedici a cui il bambino viene sottoposto, che hanno lo scopo di attirarne l’attenzione e di stimolare cambiamenti in positivo della stessa. Talvolta è lo stesso professionista ad inventarli e sono utili a stimolare il linguaggio verbale non in modo diretto, ma mirano a stimolare le competenze di base, che serviranno per acquisire il linguaggio in una fase successiva.

Esempi sono gli esercizi di respirazione o i giochi con le tessere, come i memory o le carte da confrontare per trovare le differenze o le coppie; le costruzioni e i puzzle vengono spesso utilizzati per attivare la sfera cognitiva, così come i libri illustrati, attraverso i quali i bambini imparano nuovi vocaboli e la costruzione di una frase.

Oppure, in caso di deglutizione atipica, difetti di pronuncia e respirazione orale, con il bambino, si effettuano prassie linguo-bucco-facciali che, attraverso il gioco, migliorano la tonicità della muscolatura oro facciale. A casa è possibile continuare gli esercizi di logopedia Ad esempio, stimolando il bambino a imparare nomi e uso di oggetti presenti in casa, stimolarlo con attività come disegno, colori, costruzioni.

Logopedia per adulti

In età adulta è importante prendere coscienza da soli di eventuali disturbi, affrontandoli quanto prima. È bene ricorrere al logopedista in presenza di disturbi vocali, alterazioni del timbro vocale, come voce rauca, voce acuta o afonie. Tali disturbi possono essere dovuti a cause organiche, quali cisti, edemi, polipi alle corde vocali o noduli, o ad un uso scorretto o eccessivo della voce o a patologie neurologiche, come afasia e disartria, causati da ictus, Parkinson, Alzheimer, trauma cranico, sclerosi multipla. In età più avanzata, le patologie logopediche sono spesso dovute a deterioramento mentale, disfagia, patologie psichiatriche con disturbi comunicativi e da patologie dell’apparato respiratorio.