Il marketing in senso moderno è nato intorno agli anni ’70 del ‘900. Prima naturalmente già esisteva un orientamento alla vendita, ma era un fatto puramente economico, basato sulla produzione e la crescita industriale.
Se si parte dalla sua definizione si può dire che il marketing, innanzitutto, è una branca economica che studia la relazione tra il mercato e i consumatori.
Con gli anni ’70 si è capito che la produzione per la produzione, ossia la vendita senza attenzione mirata alla soddisfazione dei bisogni del cliente, era in prospettiva poco redditizia rispetto a quello che si poteva ottenere improntando il mercato alle necessità e ai desideri concreti delle persone.
Per intercettare il gusto dei consumatori bisogna, infatti, pensare a loro come persone e quindi partire da analisi psicologiche, sociologiche e antropologiche. Ovviamente occorre avere anche una buona capacità di intuire le tendenze ed essere piuttosto empatici.
Quindi, per sviluppare un buono piano marketing, occorre prima dedicarsi alla ricerca, poi mettere in relazione le aspettative delle persone con i parametri di mercato e giungere così alla definizione di una strategia.
Solo fatti questi step si può passare alla produzione e alla pubblicizzazione di questo o quel prodotto, sempre basata su una comunicazione coinvolgente per il cliente. In questo modo si fidelizza il cliente, che capisce di poter investire la propria fiducia e di conseguenza il proprio denaro. È quello che possiamo definire relationship marketing.
Altri due concetti fondamentali per arrivare all’elaborazione di un buon piano marketing sono quello di valore funzionale, ossia il valore di un prodotto inteso come competitivo e risultante più utile e conveniente rispetto ad altri, e il valore emozionale che riguarda l’esperienza del cliente dall’acquisto di quel prodotto fino al suo utilizzo.
L’esperienza positiva del cliente si costruisce a partire dagli strumenti messi a disposizione per l’acquisto, dal prezzo del prodotto, da come si differenzia da prodotti di altre aziende e perché risulta più convincente ecc.
Saper pubblicizzare il proprio brand e propri prodotti o servizi
La capacità di comunicare e raccontarsi è fondamentale per quelle realtà aziendali che vogliono imporsi sul mercato e massificare il proprio successo attraverso la relazione con la propria clientela, che è il punto focale della buona riuscita di un’attività.
Oggi per comunicare chi siamo, cosa facciamo e dove vogliamo andare, nel senso di cosa vogliamo rappresentare nel futuro, è fondamentale anche saper sfruttare tutti i canali attuali, soprattutto quelli più riconosciuti e utilizzati dagli utenti.
Quando si valuta un prodotto o un servizio, per esempio, è essenziale come si è posizionati su Google e anche come si sfruttano le inserzioni su Google, più nello specifico come si gestiscono le campagne pubblicitarie con strumenti come Google ADS.
Cosa è indispensabile per la comunicazione
Dal punto di vista comunicativo, dunque, bisogna instaurare un rapporto di coerenza con quello che si è e fa e quello che si narra, è il concetto di brand consistency che consente alle realtà produttive di resistere e di essere sempre competitive col passare del tempo e l’aumento e l’espansione di attività fisiche e online.
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